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Gibellina (prov. di Trapani).
Prima del terremoto (gennaio del 1968) Gibellina era un centro medioevale costruito attorno al castello di Manfredi Chiaromonte verso il XIV secolo. Dopo L'evento tellurico la ricostruzione è avvenuta a circa una ventina di chilometri di distanza rispetto a dove sorgeva, in territorio della città di Salemi.
Nel 1980, nel pensare come doveva risorgere, il sindaco di allora, Ludovico Corrao, ha l’idea di “umanizzare” il territorio con la costruzione di un luogo urbano completamente improntato sull’arte, dando in mano la progettazione ad urbanisti ed artisti: Pietro Consagra, Alberto Burri condividono quest’esperienza con Mario Schifano, Andrea Casciella, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Franco angeli, Leonardo sciascia ed altri. Gibellina vecchia viene ricoperta da una coltre di cemento su idea di Burri (Cretto di burri)
Dopo questa singolare esperienza, almeno in Sicilia, la cittadina di 4.550 abitanti si ritrova ad avere nel suo tessuto urbano centinaia di opere d’arte, installazioni, mosaici; un museo che racchiude migliaia di opere appartenenti a Guttuso, Rotella, Scialoja, Accardi, e molti altri. Ma le opere più suggestive sono ne “il ciclo delle natura”, dieci grandi tele di Mario Schifano realizzate e donate a Gibellina nel 1984.
Da non dimenticare le altre opere:
il sistema di piazze realizzato da Laura thermes e franco Purini che sembrano estratte da un quadro di De Chirico (nel collegamento d’ipertesto sottostante un documento PDF con una relazione sulle convenzione regionale per la realizzazione delle piazze); i due giardini segreti; le “case di Stefano” dove ha sede la fondazione Orestiadi , il museo delle trame mediterranee e da dove ,ancora, è possibile vedere “la montagna di sale” di Mimmo Paladino.
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